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Critica di MARIO SALVO - Le "sfaccettature stilistiche " di Armanda Linardi

Artista che dipinge rappresentando le sue emozioni spaziando in molteplici stili compenetrando le sensazioni ricevute al momento del concepturus artistico a seconda se realistiche o astratte, percorrendo accostamenti e parallelismi sia con Klée che Klimt (il bacio). In tutte le sue opere si notano belle colorazioni fatte da accostamenti cromatici pregevoli e luminosi. 

Settembre 2018                         

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Il critico d'arte SANDRO SERRADIFALCO delle opere dell'artista Armanda Linardi dice:
Nel complesso mondo dell'arte contemporanea, le opere dell'artista Armanda Linardi ricoprono sicuramente un ruolo di rilevanza per l'ineccepibile tecnica esecutiva e il tratto pittorico che, seppur dedito alla fedele rappresentazione del reale, risulta particolare e condizionato da valori emozionali e dalle suggestioni e sensazioni interiori. Il suo stile davvero unico, non un semplice figurativo dai toni semplici e dai tratti essenziali, ma una texture complessa e fluida, la luminosità morbida e unificante, l'atmosfera accogliente, talvolta vagamente irreale, l'irrealtà poetica di un sogno però...un innalzamento della realtà, più che una resa meramente tecnica e fotografica. L'artista Linardi, realizzando opere di sopraffina bellezza, permette all'astante di godere di piacevoli momenti di appagamento emotivo.
Luglio 2017
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Attestato di ammissione al Premio Internazionale Arte Milano Luglio 2017 con motivazione di VITTORIO SGARBI
All'artista Armanda Linardi
La selezione del suo operato in occasione di questo prestigioso progetto attesta il valore della sua ricerca stilistica nel panorama artistico contemporaneo. La sua presenza è conferma che la creatività è una delle più importanti forme di trasmissione del sapere.
Aprile 2017 
                                       

Critica del Prof. FRANCO MIGLIACCIO in occasione della mostra personale  "The beat Generation" del 18 Marzo 2017

Armanda Linardi ha svolto un percorso esplorativo nel campo delle arti visive per potersi orientare al meglio nell’elaborazione di una propria cifra stilistica e di una poetica densa e matura. Gli affanni iniziali, particolarmente gravosi per una che, come la nostra artista, fa della scrupolosità e della precisione un fatto determinante dell’opera, sono stati abbondantemente premiati dagli esiti di una ricerca che non ha mancato di dare ottimi frutti, risultati veramente fecondi. Su tutto ciò ha sicuramente influito la dote della tenacia che ha talora sfiorato la vera e propria caparbietà o l’ostinazione. Armanda non è fra quelle artiste che si accontenta di un risultato approssimativo ed estemporaneo; per lei tutto deve funzionare alla perfezione e ogni elemento concettuale ed ideativo si deve perfettamente incastrare nel tessuto organico della forma, della composizione e dei colori, combaciandovi perfettamente.
Il colore è forse il dato fondamentale delle sue opere. E’ un colore che non descrive ma evoca, che non racconta con pedanteria ma si apre alla bellezza  con le sue incantevoli capacità metamorfiche in grado di irretire lo sguardo e di provocare emozioni leggiadre. E’ il risultato di una sensibilità graduata armonicamente nell’individuare e sostenere stati emozionali e precise condizioni di spirito. Il suo più recente ciclo di lavori, dedicato all’epoca, ai miti e alle idealità della cosiddetta “Beat generation” è fondato sulla memoria, sui ricordi, sui sogni che talune fantasie avevano a suo tempo esercitato su ognuno di noi. Armanda rivive l’epopea dei Ginsberg, dei Kerouac e dei Sanguinetti in maniera disincantata, senza malinconie o struggenti nostalgie ma con la gioia di una vera e propria rimpatriata nella quale, per un momento, tutti potremo essere ancora insieme per festeggiare felicemente una sorta di anniversario.
Il mondo di Armanda Linardi è animato dalla fantasia, indubitabilmente sempre fervida. La fantasia sorregge i suoi racconti visivi fatti di visioni fulminee, e sorregge anche le linee percettive  di una iconografia sempre varia e sospinta da un ottimismo che sembra il dato fondante della sua visione umana. Racconti che sono un po' realtà e un po’ memoria, un po’ fantasticherie e un po’ sogni, un po’ verità e un po’ bugie. Il dilemma si dilegua nell’atteggiamento che saremo costretti ad assumere nel seguire le evoluzioni garbate ed intense di una pittura sincera, che si dispiega con buona tecnica e con tantissima capacità di invenzione che ci spinge verso un mondo indefinibile, ai confini del vero. La sua è veramente una pittura sincera e generosa che, di fatto, non è nient’altro che la proiezione del ricco mondo interiore e dell’umanità profonda della nostra Armanda.
Insomma non sarà un caso che la nostra artista, al concorso recentemente indetto dalla Regione Lombardia, sia risultata tra le primissime vincitrice della Rassegna “Trasparenza d'Autore".
Marzo 2017

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"OLTRE IL SOGNO NELLA POESIA DELL’IMMAGINARIO NEI DIPINTI DELL'ARTISTA ARMANDA LINARDI" del critico d'arte Carla d'Aquino Mineo

Una narrazione sospesa nel tempo e nell'apparizione magica ed inconsueta delle cose, poste tra la visione ed il ricordo, sacro e profano, reale ed irreale, distingue la narrazione figurativa dell'artista Armanda Linardi, mentre i dati espressivi coniugano armoniosamente il senso con la ragione, l’analisi concettuale con la lirica trasfigurazione del reale, tra limpide atmosfere surreali nei trapassi di una calda luminosità che si irradia tra fiammeggianti tramonti in fuga prospettica verso l’infinito nell'armonia universale.

È un mondo evocativo, in cui la realtà visionaria appare nitida in un’ambientazione fantasiosa che approda a spazi surreali. Ecco che allora, le visioni oniriche nella brillantezza delle tonalità, tra i rossi fiammeggianti, i gialli solari, i verdi variegati della natura e gli azzurri celestini,

rimandano ad una lettura simbolica, dove l’arcano disvela i suoi segreti, tra sogni archetipi ed aspettative, in cui primeggia nella sua armoniosa bellezza la figura femminile colta nelle sue naturali pose in segreta intimità, determinando fascino e stupore. In ogni dipinto di Armanda Linardi, primeggia il senso assoluto del colore nel raffinato e caldo cromatismo che traduce nelle immagini sognanti il genio e la creatività, l’estro e la poesia, in cui aleggia l’alchimia coloristica nella fervida fantasia.

Nascono, così, splendidi dipinti che interpretano onirici paesaggi dal clima silente, in cui realtà e fantasia del reale si integrano in un surreale che s’inoltra nella ricerca dell’impossibile, da Magritte a Dalì, seguendo l’ideale surrealista, in cui le immagini svelano le forze del meraviglioso e dell’inconscio. Stupisce, quindi, la narrazione fantomatica che determina spazi sognanti, mentre percorrono un utopico viaggio del pensiero

nella poetica dell’immaginario. Oltre la stessa concettualizzazione dell’immagine, traspare nel percorso figurativo dell'artista Armanda Linardi, in un racconto allusivo, quanto fantastico che si snoda nei significati simbolici della vita. In tal modo, una nuova creatività fonde l’analisi concettuale con la fantasia, cioè la tangibilità realistica dei dati figurali che sono pervasi da una luce astratta, mentre le vedute ariose si

aprono ad una dimensione spirituale. Ecco perché, c’è qualcosa di magico che aleggia nei dipinti dell'artista Armanda Linardi: un mondo arcaico e misterioso appare, tra accesi orizzonti nel respiro dell’aria, mentre lo avvolge il sentimento nostalgico, tra aspetti formalistici e psicologici

dell’uomo che porta con sé emozioni e ricordi di un tempo passato.

Alla fine, i paesaggi di sogno nella leggerezza dell'atmosfera, interpretano un logos ideale di sensazioni in una dimensione nuova che

diviene rivelazione e visione fantastica, tra metafore, apologhi morali nel mondo naturale, dove la meravigliosa scenografia sublima l’arte, sconfinando nelle armonie universali.

Marzo 2018

 
 
                                                                                    

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